Pignoramenti "alleggeriti" per venire incontro alle necessità di aziende e famiglie, pagamenti delle rate più flessibili e meno spese per i contribuenti che fanno ricorso. Queste, in sintesi, le nuove linee guida che il Governo intende adottare in vista della revisione delle norme sulla riscossione dei tributi per conto degli enti pubblici. E' stata la Commissione Finanza della Camera a tracciare queste linee.

Si parte dall'obiettivo di limitare l'esproprio e il pignoramento su abitazioni intestate al contribuente in mora o sui beni dell'attività, se trattasi di impresa. Il pignoramento sarà consentito soltanto se il proprio credito fiscale supera una certa soglia (oggi fissata a 20 mila euro), ma non sarà consentita l'alienazione dell'immobile. Il bene, dunque, potrà essere bloccato, ma non venduto all'asta per recuperare il credito dovuto.

Un altro punto importante delle linee guida sulla riscossione dei tributi degli enti pubblici, riguarda la revisione della regola che imponeva di pagare al Fisco minimo un terzo delle tasse dovute, prima di poter fare opposizione ed avviare un contenzioso. Questa norma sarà oggetto di un alleggerimento: si comincerà dall'escludere dal principio tutti i contribuenti giudicati dall'amministrazione fiscale non fraudolenti.

Le linee guida del pacchetto prevederebbero anche una maggiore elasticità nel pagamento delle rate, più dilazioni di pagamento e con l'idea di trovare soluzioni agevolate per chi non dispone di elevata liquidità. Potrebbe essere soggetto ad aumento il numero di rate massimo consentito, che ad oggi equivale a 72.
Anche rispetto al mancato pagamento delle rate sono state apportate modificazioni alle attuali norme. Attualmente, l'intero piano di rateizzazione crolla se due rate consecutive risultano non pagate. Quello che le nuove linee guida suggeriscono, invece, è di "consentire" il mancato pagamento fino a un numero di cinque rate, non più di tre consecutive.