Le testomonianze dei rapporti di aziende pubbliche e private leader nel campo della Business Information ci rivelano che tra il 2009 e il 2011 ben 33.000 imprese sono fallite in Italia.
Imprese nelle quali trovavano impiego più di 300.000 lavoratori.

Gran parte dei fallimenti ha riguardato imprese del settore terziario (oltre 15.000 aziende di servizi e di attività complementari a quelle del settore primario), circa il 20% dei fallimenti ha coinvolto invece operatori dell’edilizia, e il 21% dei fallimenti ha invece toccato le società manifatturiere.

L’industria, dunque - soprattutto quella dei prodotti intermedi - è stata il comparto economico che ha sofferto di più la recessione iniziata nel 2009. Migliaia di imprese, tra settore meccanico, sistema casa e fashion business sono state costrette ad uscire dal mercato nel quale operavano a causa di un vero e proprio default nel volume di affari.

Se guardiamo alla distribuzione geografica dei fallimenti, si può osservare che ⅓ dei fallimenti ha riguardato imprese medie del Nord-Ovest (più di 10.000), circa il 20% ha toccato il Centro e Sud Italia, e un altro 20% ha coinvolto aziende del Nord-Est, anche se le imprese che attestano un indice di frequenza nei fallimenti più elevato sono quelle con sede in Lombardia.